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Leggi tutto l'articoloStudiare la grammatica inglese è uno step fondamentale per riuscire a esprimersi in maniera corretta e senza errori, ma come approcciarla ottimizzando i tempi e i metodi di apprendimento?
Memorizzare le regole di grammatica può risultare molto faticoso, soprattutto per i principianti, e fare esercizi a volte non è sufficiente per interiorizzarle correttamente e usarle in modo appropriato. Come superare gli ostacoli che si incontrano durante lo studio? Quali sono gli errori più comuni che è bene conoscere per evitarli? Scopriamolo insieme.
Una delle problematiche più comuni di chi si approccia per la prima volta allo studio della grammatica inglese riguarda il momento in cui si inizia a studiarla.
Molti studenti studiano la grammatica a memoria ancor prima di conoscere i vocaboli e la fonetica. Così facendo, conoscono bene le strutture grammaticali quando vengono messi di fronte a un esercizio specifico, ma non riescono a utilizzarle nel quotidiano, proprio perché hanno studiato la regola a memoria, ma non l’hanno interiorizzata a tal punto da saperla usare correttamente all’interno di una comunicazione.
Conoscere i nomi delle regole o il significato dei verbi, ma non saperli usare, non serve davvero a nulla!
Se vuoi imparare l’inglese senza dimenticarlo e usarlo in modo corretto, devi imparare le regole grammaticali solo dopo aver acquisito una competenza di base della fonetica e dei vocaboli. Come insegno con il metodo EFFE VU GI, se ci si approccia alla grammatica quando già si capisce il senso generale di un discorso, si può acquisire la regola all’interno di un contesto, interiorizzarla facilmente e usarla in maniera corretta.
Le regole di grammatica inglese che devi conoscere dipendono dal livello della lingua che vuoi acquisire.
Una conoscenza base come quella prevista per superare il livello A1 delle certificazioni linguistiche, prevede che tu sappia riconoscere e utilizzare correttamente i principali tempi verbali, ovvero:
Se invece hai già un’ottima padronanza di queste regole, puoi passare al livello successivo e acquisire anche l’uso corretto di tempi più complessi, ovvero:
Il livello base di inglese prevede poi la conoscenza e l’uso corretto dei seguenti argomenti:
mentre per un livello avanzato è richiesta anche la padronanza di altri temi, tra cui:
Avere padronanza di questi tempi ti permette di raggiungere un livello A2. I livelli superiori invece prevedono la conoscenza di eccezioni sempre più specifiche e l’uso di regole grammaticali che non fanno parte dell’uso comune della lingua e, per questo, non sono indispensabili per sostenere una conversazione colloquiale.
Avere dei libri di riferimento può essere di grande aiuto quando ci si approccia allo studio della grammatica di una lingua.
Per quanto riguarda i libri di grammatica per l’inglese c’è davvero l’imbarazzo della scelta, perché in libreria e su Amazon si trovano moltissimi manuali, più o meno completi, che ti guidano tra le regole e ti propongono esercizi mirati per consolidare le tue competenze.
Tra tutti i libri di grammatica inglese che ho avuto l’opportunità di valutare, sia come insegnante di lingue in passato e come coach linguistica oggi, quelli che consiglio ai miei studenti sono:
SmartGrammar è un’ottima grammatica inglese per italofoni. Ben strutturata, parte da un livello base fino ad arrivare a concetti più complessi e propone esercizi graduali per consolidare la propria conoscenza delle regole e la loro applicazione.
Mastering Grammar è un ottimo libro per imparare la grammatica, soprattutto per i madrelingua italiani. Le spiegazioni delle regole sono in italiano e i capitoli del libro partono dai concetti più semplici per guidarti nell’apprendere la grammatica inglese passo dopo passo.
Entrambi questi libri di grammatica sono però indicati per i principianti e ti accompagnano dal livello A2 fino al livello C1. Se invece vuoi approfondire ulteriormente la conoscenza della lingua ti consiglio il manuale Advanced Grammar in Use, completamente in lingua inglese, e per questo utile solo a chi ha già una buona padronanza della lingua.
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Anche l’inglese, come tutte le altre lingue, ha delle regole di grammatica e delle espressioni linguistiche che per gli italiani risultano più ostiche di altre. Conoscerle e riconoscerle nella comunicazione può aiutarti a focalizzare la tua attenzione su di esse e, di conseguenza, evitare di sbagliarle. Ecco le principali.
Sebbene la pronuncia di queste tre parole sia molto simile, to, too e two hanno significati ben diversi e per questo anche il loro uso all’interno della frase è differente.
To è una preposizione di moto verso luogo. È spesso seguita da un nome e introduce un complemento, ma potresti trovarla anche in fondo alle frasi se usata a supporto di un phrasal verb.
Too è un avverbio e significa anche posizionato in fondo alla frase, mentre troppo se si trova prima di un aggettivo. Infine Two è semplicemente il numero due ed è seguito da un nome che indica ciò che è doppio.
Anche nel caso di its e it’s l’errore grammaticale che potresti fare è una conseguenza di una pronuncia molto simile tra its e it’s. Its però è un aggettivo possessivo e corrisponde alla terza persona singolare, generalmente riferita ad animali o cose. Il significato è suo. It’s invece è la forma contratta della terza persona singolare del verbo essere, lui/esso è. La forma completa è It is.
A differenza dell’italiano, la grammatica inglese prevede una posizione ben precisa del soggetto e del verbo all’interno delle frasi. Nelle frasi affermative e negative il soggetto si trova prima del verbo, mentre nelle domande il soggetto segue il verbo.
Se vuoi porre una domanda, quindi, non basta fare una flessione linguistica come in italiano, ma devi proprio formulare la tua frase in modo che l’interlocutore capisca che stai chiedendo qualcosa e non facendo un’affermazione.
I false friends non sono propriamente delle regole di grammatica, bensì dei vocaboli che possono sembrare termini di origine latina e per questo simili all’italiano, ma in realtà hanno un significato completamente differente se non contrario.
Uno dei false friends più conosciuti è il termine parents, che suona come la parola italiana parenti, ma in realtà significa genitori. Altri false friends sono incident, che significa evento generico e non per forza di cose incidente, library che è la biblioteca e non la libreria, sympathy che indica la compassione, non la simpatia. Conoscere e riconoscere questi vocaboli dimostra la tua padronanza della lingua, ma soprattutto evita qui pro quo dovuti proprio al loro utilizzo errato nella comunicazione!
Come anticipato, l’unico modo per rendere la grammatica meno noiosa e acquisirla senza dimenticarla dopo poco tempo è apprenderla all’interno di un contesto linguistico. Imparare prima la fonetica e acquisire i vocaboli principali ti permetterà di capire il contesto in cui stai comunicando e, in esso, riconoscere e apprendere più facilmente anche le regole grammaticali.
Oltre a questo, quando si studia la grammatica inglese, è importante approcciarsi allo studio con una buona elasticità mentale.
Spesso i miei studenti trovano delle differenze tra l’italiano e l’inglese e questo causa loro difficoltà nella comprensione delle regole e nella loro applicazione pratica.
Lingue diverse però prevedono regole grammaticali differenti: non esiste un principio universale valido per tutte.
Studiare una lingua significa quindi adottare nuovi schemi di pensiero. Solo se hai un approccio aperto potrai rompere i blocchi mentali che impediscono alle regole della grammatica inglese di entrare nella tua memoria e potrai finalmente acquisire non solo le regole base, ma anche espressioni tipiche di una lingua, per comunicare in modo sempre più efficace.
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